Contemporary caring - CONTEMPORARY POETRY (Cap. 1) a cura di Laura Rositani

 



Contemporary poetry è la traduzione di un pensiero che mi gira nella testa da diverso tempo.
È una riflessione sulla scrittura e sulla necessità di avere la poesia nella propria quotidianità. Utilizzo la parola necessità perché le parole gentili, le frasi poetiche, possono diventare davvero un rifugio. 
Nel 2004 ho comprato il mio primo libro di poesia, non le solite da imparare a memoria a scuola, ho cercato forse me stessa in questo piccolo libricino autoprodotto che si intitola “La coinquilina scalza” di Isabella Leardini, che al tempo penso avesse 18 anni.
Avevo una pagina attaccata con lo scotch alla parete dell’armadio.
Quei versi mi hanno accompagnato per tantissimo tempo e ancora oggi a volte risuonano nella mia testa. 
“Bisogna avere la natura di chi resta
per saper tenere gli occhi sugli addii”
Perché in fondo Le coinquiline scalze siamo noi.

La poesia è una questione di incontri. A volte la strada che prendi ti fa leggere una frase fatta con una bomboletta spray: Leggete Nanni Balestrini 
Il mio incontro con Nanni, con tutto il gruppo dei poeti della Nuova Scrittura e di Fluxus inizia circa 8 anni fa nell’Archivio di Luigi Bonotto dove lavoravo. Passavo tutto il giorno a guardare le riviste di poesia sperimentale, a leggere la corrispondenza tra i vari gruppi, a catalogare i manifesti e le opere poetiche.

Alcuni di loro li ho incontrati solo così, leggendoli. 

Con altri invece c’è stata la possibilità di incontrarsi di persona, di ammirarli.
Erano usciti dalle riviste, usciti dai fogli e dai libri di storia dell’arte.

Era la poesia totale, era la lotta poetica.

Contemporary Poetry è il tentativo di mettere insieme artisti che si avvalgono della parola nella loro pratica, appartenenti a diverse generazioni e con diverse derive poetiche. Gli artisti coinvolti sono nazionali ed internazionali, il cui lavoro è stato esposto in importanti manifestazioni internazionali quali La Biennale di Venezia, Documenta e Manifesta, per citarne alcune. A ciascuno ho chiesto un contributo che possa essere diffuso e indossato perché, per citare Lamberto Pignotti (anche lui coinvolto nel progetto), la poesia fa bene.
 
Progetto a cura di Laura Rositani