INTERVISTE E CONFRONTI: ENRICO TEALDI, ARTISTA VISIVO

 


photo credit: Max Tomasinelli

Spazio PPP: Ciao Enrico, come sta oggi la tua pittura?

Enrico Tealdi: La mia pittura è in evoluzione perchè cresce sempre. Dopo tanti anni che dipingo, sono ancora in quello stato di tensione, incertezza e sorpresa di fronte a un quadro che non sapevo di avere dentro di me.  Io mi emoziono e ascolto la stessa concentrazione e dedizione, che mi accompagna, ogni volta che mi metto a dipingere.


SPPP: Ogni immagine, dipinta e non, è una possibile futura memoria che ambisce ad un eterno presente. Pensi possa esistere un passato in arte, o meglio, come credi la pittura si ponga nei confronti del tempo?

ET: La pittura è come la voce umana, è un suono che esiste e continua a vivere, a tornare, senza ripetersi. Non è un'eco, ma una suono che arriva da lontano senza aver mai taciuto. Completa un “parlare” iniziato da altri, dalle voci che non ci sono più, ma che tornano e ancora raccontano qualcosa di lontano e di contemporaneo, di nuovo e di vero.


SPPP: Come si equilibrano l'immagine fotografica e i ricordi nella creazione delle tue opere?

ET: Posso utilizzare una fotografia che mi attira l’attenzione perchè è vicina al mio sentire, ma è un punto di partenza, per poi diventare qualcosa di sospeso e, spero, magico. Nella mia pittura, cerco di creare un’ atmosfera, un rimando a qualcosa di accaduto. Pensando all’idea del ricordo, mi piace poter dire che, nel mio lavoro, compare come un tempo simbolico, una sorta di transizione verso il nuovo e allo stesso tempo la nostalgia del presente. La stessa sensazione che si prova nel vivere un momento, seppure semplice, ma che si ricorderà con piacere.


SPPP: La luce dipinta e le cromie, in ogni ricerca pittorica, identificano delle geografie fisiche ed emotive. Qual è l'universo a cui attingi nel tuo processo di creazione? 

ET: Guardo al mio vissuto, che è molto semplice, in pittura poso lo sguardo su angoli dimenticati, luoghi che sono lontani e vicinissimi. Cerco di ricreare un’idea sospesa tra il momento presente e un ieri, l’altro. A volte, guardando dal finestrino di un’auto, o da un treno, si vedono per pochi secondi, un giardino, una casa, e in pochi attimi, può ritornare un mondo, un ricordo, una musica che ci prende per mano e ci porta in un’altra dimensione, che non sapevamo più di conoscere o ricordare. 


SPPP: Hai progetti che vorresti realizzare, che non hai ancora realizzato o che stai realizzando, di cui vorresti parlare?

ET: I progetti sono sogni, sono tanti, sono belli e per poter essere realizzati, devono restare dei segreti.



Enrico Tealdi è rappresentato dalle gallerie: Francesca Antonini Arte Contemporanea e Société Interludio



CONCERTO (2022) tecnica mista su tela, 200x150 cm