"Dell'origine e delle sue variazioni"

 








Doppia personale di Serena Gamba e Alessandro Gioiello a cura di Silvia Concari presso la galleria Isolo 17 Gallery, Verona.

Visitabile fino al 30 dicembre 2021 su appuntamento contattando il numero +39 349 3746379


Per la prima volta Serena Gamba e Alessandro Gioiello dialogano in uno spazio
espositivo e lo fanno con il silenzio e l’intimità che li caratterizza.
I loro lavori, seppur ad un primo impatto molto distanti, in realtà sono
complementari e celano un forte legame: entrambi gli artisti partono da
un’immagine-origine, sulla quale attuano delle variazioni.
L’avvio è rappresentato da un’icona esistente e storicizzata, che appartiene al
patrimonio artistico. Le immagini “originali”, spesso opere del quindicesimo o
sedicesimo secolo, diventano punti di partenza per una ricerca concettuale.
Gli artisti, con il loro lavoro di variazione, si intromettono nell’opera e ne
frantumano l’equilibrio esistente: fanno rivivere le immagini in un modo
completamente diverso e raggiungono un equilibrio nuovo.
Il loro lavoro, trova analogia con il concetto di entropia, inteso come processo di
trasformazione in cui l’energia muta da una forma all’altra. Allo stesso modo, nelle
opere di Gamba e Gioiello, le raffigurazioni di partenza e studio assumono forme
nuove, erodono la fissità dell’origine così come è conosciuta e ricordata, per attivare
forme germinanti nuovi significati. Una Storia lascia spazio ad altre storie, rivoli di
un unico corso principale. Le variazioni stimolano l’immaginazione, la memoria e la
ricostruzione dell’opera primaria attraverso i suoi frammenti.
I due artisti lavorano in maniera diversa tra loro; con Serena Gamba l’immagine
originale viene celata e negata, riproposta in maniera “aerea” e invisibile agli occhi.
Questo lo si nota nelle tele, dove protagonista visiva è la parola, che non è solo
significato ma anche significante. La disposizione delle parole non è casuale, le
lettere a fusaggine sono talvolta accompagnate da segni e cuciture. Le grafie creano
sulla tela una costellazione, un contrasto tra chiari e scuri, un gioco mentale di punti
da collegare. Si attivano così delle memorie visive, e chi guarda è portato ad
immaginare, a ricordare.
Serena Gamba, infatti, nella sua ricerca artistica pone grande attenzione alla
memoria, che ha come altra faccia il non ricordato e l’oblio.
Alessandro Gioiello invece non rinuncia all’immagine, anzi il suo obiettivo è quello
di farne germinare una moltitudine da un’unica partenza. Per farlo si affida a diverse
tecniche, in particolare a quella del collage, dove, attraverso bisturi e colla,
l’originale viene rielaborato, decontestualizzato e risemantizzato: avviene un
surplus e una sovrapposizione visiva.
Il rapporto con l’opera di partenza è mantenuto anche nei lavori con lana
polverizzata, attraverso il ritaglio e la selezione di particolari. L’attenzione si sposta
sui dettagli, zoomando su oggetti o personaggi incastrati in dipinti noti. L’artista va
nel macro ed elimina l’unità spaziale dell’opera, così che lo spettatore si trova
spiazzato, non riuscendo più a cogliere l’insieme, se non immaginandolo.
Nei disegni infine, oltre alla perdita dello spazio, c’è la perdita del tempo: il
sovrapporsi di figure, di paesaggi e scenari onirici, genera atemporalità e
disorientamento dal sapore surrealista.
Ecco che i due artisti si trovano in un rapporto di complementarità: dove una è
privazione l’altro è abbondanza, dove una è immaginazione l’altro è visione, dove
Serena è silenzio, Alessandro è voce.

Silvia Concari